TASSO FISSO O VARIABILE?
Nella scelta della tipologia di mutuo da stipulare nel momento in cui si acquista una casa, sembra ci sia un inversione di tendenza e si preferisca il tasso fisso, perché influenzati da un bisogno di stabilità e sicurezza futura oltre a valutazioni sulla convenienza.
Un’inversione di tendenza frutto delle variazioni dell’Euribor e dell’Eurirs, i tassi di riferimento rispettivamente per i mutui a tasso variabile e quelli a tasso fisso.
Infatti, l’Euribor a 1 mese era pari al -0,21% a inizio 2016 e ora è al -0,37%, quello a 3 mesi ad inizio anno era del -0,13% mentre ora è al -0,30%; mentre l’Eurirs a 10 anni è passato dallo 0,93% allo 0,28%, quello a 20 anni dall’1,41% allo 0,70% e quello a 30 anni dall’1,46% allo 0,74%. In pratica, i mutui a tasso fisso sono diventati relativamente più convenienti.
I mutui a tasso fisso presentano ad oggi condizioni più favorevoli di sempre e potrebbero continuare a scendere mentre, nell'immediato, non si prevedono grandi cali nei mutui a tasso variabile.
Questo perché l’Euribor risulta dipendente dai tassi BCE, che sono stati recentemente azzerati, mentre l’Euris dipende principalmente dai titoli di stato tedeschi i quali si prevede che possano vedere scendere ancora i loro rendimenti nei prossimi mesi.
Da sottolineare però che nel valutare la convenienza di un mutuo rispetto ad un altro è importate osservare anche lo spread applicato dalla banca, che solitamente cambia in base alla percentuale finanziata e dalla durata del prestito.
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