VIVERE A MONZA
Con questo articolo rendiamo omaggio a Monza e presentiamo alcuni immobili situati nelle zone più belle della città
Monza è una città che geograficamente sorge nell' alta pianura lombarda, a pochi km dalla cosmopolita Milano. Una città attraversata dal fiume Lambro e nel cui centro storico sorge il Duomo, che, leggenda narra, venne fatto costruire dalla Regina Longobarda Teodolinda.
Monza è la città delle chiese, da quella di San Gerardo a quella di San Maurizio, dove visse la tormentata monaca di manzoniana memoria; è la città che rappresenta, insieme alla Brianza, il rapporto intrinseco tra le opere dell' uomo e la natura, tra i verdi parchi e la trasformazione economica del territorio, dove infatti risiedono prestigiose realtà imprenditoriali.
La zona del Parco di Monza con i suoi 685 ettari è uno dei più grandi parchi storici europei, tra boschi, prati, coltivazioni e cascine.
Monza è una città molto bella e gestita bene anche nelle zone fuori dalle "mura viscontee" , dove il piacere di abitare nel verde si accosta all'efficienza dei servizi offerti dal Comune.
Qual è la casa più vecchia di Monza?
Una piccola curiosità: Secondo l' opinione popolare ed il parere dei cronisti degli ultimi due secoli, la casa più vecchia di Monza doveva essere in via Lambro e fu demolita attorno al 1929 secondo uno scritto avente quella data nel quale leggiamo:" ora si sta demolendo per poi rifabbricarla alla moderna".
La casa apparteneva alla signora Virginia Meregalli, vedova Scarpellini. Poiché lo stabile non era in buone condizioni, la proprietaria diede l' incarico all' architetto Sirtori di studiarne il relativo restauro. Nell' articolo si legge:" d'accordo coll' ufficio regionale per la conservazione dei monumenti della Lombardia, era stato stabilito in modo da conservarne intatta la maggior parte della fronte verso via Canonica, e ricostruire col materiale antico la fronte verso via Lambro"
Il restauro così inteso richiedeva un importo ingente per la proprietà, la quale presentò istanza alla Giunta per partecipare a concorso pecuniario per un importo di 1.500 Lire.
L'istanza però non ebbe seguito e si rinunciò al restauro.
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